
Con un limite all'infinito possiamo descrivere il comportamento di una funzione lontano dall'origine degli assi, ovvero quando la variabile indipendente
assume valori positivi o negativi infinitamente grandi.
In tal caso scriviamo:

Per comprendere la definizione di limite all'infinito, rivediamo i seguenti concetti:
Intorno di un punto
Consideriamo un intorno di un punto
sull'asse delle ordinate, ovvero fissiamo un numero arbitrario positivo e sufficientemente piccolo
tale che si abbia un intervallo aperto di estremi
. Tale intervallo è l'intorno del punto
la cui ampiezza dipende dal valore, di solito molto piccolo, di 
Valore M
Fissiamo un valore arbitrario
, sufficientemente grande, sull'asse delle x, tale che per qualunque valore di x maggiore di questo estremo fissato, i valori che assume la funzione
ricadano nell'intorno del punto b fissato in precedenza e, quanto più x si allontana da M, tanto più f(x) si avvicina al valore b.
Adesso possiamo enunciare la definizione di limite della funzione f(x) all'infinito:
Definizione:
Una funzione
per
tendente all'infinito, ha per limite il numero
, ovvero:

se, fissato un numero
, è possibile determinare un numero
, tale che, per ogni x per cui vale:

vale:

Possiamo rappresentare graficamente quanto detto nel modo seguente:
Consideriamo la funzione
. Se abbiamo che:

avremo anche che:

Quando i grafici di due funzioni sono simmetrici rispetto all'asse delle ordinate, varrà dunque la seguente uguaglianza:

Consideriamo una funzione razionale del tipo:

potranno verificarsi i seguenti casi nei quali considereremo che il grado del polinomio al numeratore e al denominatore differiscono di una sola unità. Poniamo questa condizione per il fatto che considereremo solo funzioni che abbiano asintoti lineari.
Si verificherà che:
Se

con x che tende all'infinito, il denominatore tenderà a valori infinitamente grandi più velocemente del numeratore, pertanto il rapporto tenderà ad essere infinitamente piccolo.
Ne consegue che:

ovvero la funzione ha per asintoto orizzontale l'asse delle ascisse:

Si verificherà che:

dove:

in cui
e
sono i coefficienti di grado massimo dei due polinomi.
La retta:

è quindi asintoto orizzontale della funzione.
Si verificherà che:
Il numeratore tenderà verso valori infinitamente grandi più velocemente del denominatore e quindi anche il quoziente tenderà a valori infinitamente grandi:

Ciò vuol dire che la funzione può avere un asintoto obliquo, poiché quanto più grande è il valore di
, tanto più la funzione assume valori che si avvicinano a quelli della funzione lineare
.
L'equazione lineare
è l'equazione dell'asintoto obliquo che possiamo calcolare come segue:
Consideriamo la funzione razionale:

per trovare l'equazione dell'asintoto obliquo, dividiamo il numeratore
per il denominatore
. Otterremo:

dove
è il resto della divisione. Poiché però sappiamo che x tende a valori infinitamente grandi, il resto tenderà a zero.
Ne consegue che il rapporto del numeratore e denominatore ci dà proprio l'equazione dell'asintoto obliquo:

Come avevamo già anticipato, quanto più
tende all'infinito tanto più la funzione
si avvicina alla funzione lineare
o, in altre parole, tanto minore diventa la differenza tra
e
:

Ricordiamo che una funzione esponenziale è una funzione del tipo:

Quanto abbiamo visto nell'esempio si verifica poiché abbiamo considerato una funzione esponenziale la cui base è un numero decimale compreso tra 0 e 1. Quanto maggiore è l'esponente, tanto minore è il valore della potenza, se l'esponente è positivo. Ne consegue che, quanto visto, dipende dal valore di infinito a cui si fa tendere la x, ovvero se si fa tendere x a
o a
.
Pertanto l'affermazione di cui sopra si applica solo ai seguenti casi:
Il limite di una funzione esponenziale è:

se
o:

se 